Piano Battaglia: è nata la strada verso gli impianti
È nata a Piano Battaglia una nuova strada che collegherà il pianoro dove si trovano gli impianti di risalita, direttamente alla provinciale.
La strada in questione è stata realizzata nell’estate del 2023 ed è stata e tutt’ora è, al centro di una diatriba tra i favorevoli e i contrari a questa infrastruttura.
Ricordiamo che siamo in pieno Parco delle Madonie, Zona A, in una dolina ricca di inghiottitoi carsici che si formano per erosione. Questo porta Piano Battaglia ad essere un interessantissimo sito naturalistico da scoprire percorrendo i tanti sentieri che partono dalla stazione turistica.
Se da un lato i favorevoli alla realizzazione dell’infrastruttura supportano la tesi, che la strada in questione sia un mezzo per il rilancio della stazione, i contrari denunciano un atto di sfregio ad un’area fragile dal punto di vista naturalistico.
Ricordiamo che l’area di Piano Battaglia è già al centro di uno scontro tra le stesse parti, per via dell’osservatorio astronomico realizzato in cima al Monte Mufara.
Non c’è nessun dubbio sul fatto che la stazione turistica abbia bisogno di investimenti per renderla molto più accessibile, e allo stesso tempo, è senza ombra di dubbio che qualsiasi intervento “umano” debba essere fatto nel pieno rispetto e sostenibilità dell’ecosistema in questione.
Le vie di accesso alla stazione dai paesi limitrofi, la loro pulizia e manutenzione programmata, la messa in sicurezza delle strade provinciali, la realizzazione e la messa in opera di servizi come ad esempio i bagni, raccolta rifiuti, controllo e pattugliamento da parte delle forze dell’ordine già dalle prime ore del mattino, i parcheggi ben ordinati e non selvaggi… potrebbero essere solo alcuni degli interventi atti a dare nuovo impulso alla stazione sciistica/turistica.
Una nuova strada che taglia il pianoro è la soluzione?
Potrebbe essere, ma ricordiamoci che i siciliani non spiccano per senso civico e cultura del pubblico. Non abbiamo ancora capito se la strada sarà di pubblico accesso o solo per mezzi di servizio. Speriamo vivamente la seconda delle ipotesi, poiché la mancanza di una regolamentazione, unita allo scarso controllo e al poco senso civico, potrebbero far riversare centinaia di mezzi a motore all’interno del pianoro con le conseguenze che possiamo immaginare: macchine bloccate, parcheggi selvaggi e la nostra cara spazzatura che detestiamo portarci a casa preferendo riversarla in luoghi “incontaminati”.
Sarà solo l’impegno delle istituzioni, del pubblico e dei privati che potrà meglio definire l’utilità o l’inutilità di questa infrastruttura, alla fine della prossima stagione sciistica.